Ogni vita un racconto
Ogni vita un racconto

a cura de

Ogni vita un racconto
Ogni vita un raccontoAccediOgni vita un racconto

Per informazioni e qualsiasi tipo di necessità potete contattarci:
Telefono: 035-386433
Mail: ognivitaunracconto@ecodibergamo.it

© 2025 Eco di Bergamo - S.E.S.A.A.B. S.p.a. con sede in Viale Papa Giovanni XXIII, 118 24121 Bergamo
È vietata la riproduzione anche parziale Iscritta al Registro Imprese di Bergamo al n.243762 | Capitale sociale Euro 10.000.000 i.v.

ANNA MARIA BONACINA Ved. BONAITI

Sopracornola di Calolziocorte, 23 luglio 1998

ANNA MARIA BONACINA Ved. BONAITI
Dettaglio annuncio
Annuncio Eco Bergamo ANNA MARIA BONACINA Ved. BONAITI
Questo annuncio è stato pubblicato sull’edizione cartacea del:
24 luglio 1998
Dettaglio annuncio
Annuncio Eco Bergamo ANNA MARIA BONACINA Ved. BONAITI
Questo annuncio è stato pubblicato sull’edizione cartacea del:
24 luglio 1998

Partecipazioni

Ricordi

Al momento non ci sono ricordi da visualizzare,
caricane subito uno.

Pensieri

lunedì 5 agosto 2024

Maria Bonaiti contribuì, nel 1943, a salvare una ragazza ebrea dalla deportazione. Era una donna semplice e come professione gestiva, insieme al marito, una merceria ad Asso, nel Comasco. Al momento giusto però il suo coraggio seppe fare la differenza e questo gesto gettò una luce speciale su tutta la sua esistenza. Uno dei fornitori della merceria era un uomo di origine ebraica, amico della coppia. A seguito delle leggi che prendevano posizione contro gli ebrei, quest’ultimo affidò a Maria e al marito sua figlia Graziella Bartdavid, che frequentava una scuola di suore nel comune. La ragazzina rimase per settimane nascosta nella casa della coppia. Dopo alcuni mesi, per non dare nell’occhio, la portarono, per sfuggire ai controlli, a Calolzio, in una casa dove si trovavano anche Marina, Ida e Vittoria, le sorelle di Maria. La ragazza rimase lì fino alla fine della guerra, quando andò a stare da una zia a Milano. In seguito si trasferì in Israele, senza dimenticare mai il gesto di Maria e della sua famiglia. Per molti anni la nostra Graziella, probabilmente per non richiamare alla memoria degli anni dolorosi, non raccontò a nessuno la sua storia. Nel 1997, però, Maria Bonaiti, insieme alle sue sorelle, ricevette per il suo gesto il riconoscimento «Giusti tra le nazioni», ossia la più alta onorificenza di Israele. Nell’ambito dell’assegnazione del Premio San Martino, il Consiglio comunale di Calolzio consegnò inoltre a lei e alle sue sorelle, per il loro coraggio, un medaglione con l’effigie del Santo Patrono.

Archivio de L’Eco di Bergamo


Leggi tutti i messaggi (1)