La mia montagna più alta¿
La moglie MIREIA, la mamma LUIGINA, i fratelli DINO con ELENA e RAFFAELLA con BEPPE, i nipoti SERGIO, CHIARA, MARCO, MARTINA ed ERIKA, i suoceri PERE con IMMA, i cognati ORIOL con MAITE, MARC con MARIA e ANNA con ANDREW, gli zii, le zie, i cugini, e parenti tutti, annunciano l¿improvvisa scomparsa di
di anni 49
I funerali avranno luogo a Lizzola, sabato 21 gennaio alle ore 14.30 partendo dall¿abitazione in via T. Pacati, 93 per la Chiesa parrocchiale.
Si ringraziano anticipatamente quanti interverranno alla mesta cerimonia.
Lizzola, 18 gennaio 2012
Il Presidente, l'Amministratore delegato, i Consiglieri, il Collegio Sindacale unitamente ai dirigenti e a tutto il personale del GRUPPO SESAAB salutano commossi l'amico grande alpinista
che ha portato il nostro L'Eco di Bergamo e la nostra rivista Orobie sulle più alte vette del mondo, ha nutrito l'orgoglio per le nostre montagne conoscendole, amandole e custodendole. Porgono inoltre a Mireia e alla famiglia sentite condoglianze.
Bergamo, 19 gennaio 2012
Emilio Moreschi
Massimo Cincera
Lucio Cassia
Mons. Alberto Carrara
Sergio Crippa
Dario Nicoli
Mario Ratti
Mons. Claudio Stercal
Pecuvio Rondini
Fabio Bombardieri
Aldo Cattaneo
Un grande uomo e un grandissimo alpinista oggi ha raggiunto la più grande vetta.
Siamo partecipi del dolore che ha colpito la famiglia Merelli nel ricordo del caro e stimato
LUCIANA PREVITALI RADICI unitamente ai figli PAOLO, ANGELO, MAURIZIO, BRUNELLA, MARIAGRAZIA, nuora ELENA e rispettive famiglie.
Leffe, 18 gennaio 2012
Caro
ora che hai raggiunto la vetta più alta aiutaci affinché per te e con te continuiamo la cordata dei nostri sogni.
SIMONE MORO e DENIS URUBKO.
C.2 Nanga Parbat, 19 gennaio 2012
Famiglia Moro
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Mario Merelli ha scalato i monti dalle vette più elevate al mondo. Non ci fu mai, però, secondo i suoi amici e i suoi compagni di cordata, montagna più alta della sua solidarietà. Merelli ha cominciato a praticare l’alpinismo con il padre Patrizio, guida alpina. La sua prima spedizione alpinistica fu legata al parapendio, altra sua passione oltre alla scalata. Nel 1989, con il padre, la guida alpina Morandi e Walter Dimai, Mario scalò il Chimborazo, di 6.300 metri, la montagna più alta dell’Ecuador per lanciarsi da lassù. Un volo di circa quattro ore fino a 3.200 metri. Fu il primo a compiere su quella cima un’impresa di tale genere. Merelli era sempre pronto a tornare indietro per recuperare gli amici in difficoltà nel corso della scalata, o a confortare i suoi familiari, quando questi ultimi si trovavano in difficoltà. Ancora in vita aveva dato avvio, insieme all’amico Marco Zaffaroni, al progetto di costruzione dell’ospedale di Kalika, nel Dolpo, in Nepal. Prima della conquista della vetta veniva il valore delle vite umane degli alpinisti. Un vero esempio di vita per chi frequenta la montagna. La targa presente nel Kalika hospital recita: «In memoria di Mario Merelli alpinista e sognatore. Grazie alla condivisione dei suoi sogni il Kalika family hospital è una realtà». Ieri 2 luglio Mario avrebbe compiuto 62 anni.
Archivio de L’Eco di Bergamo