Lucia Wendling Bresciani era originaria dell’Alsazia tedesca, ma per anni abitò a Gandino, dove era conosciuta da tutti. Viene ricordata come una donna dai tratti e dall’animo nobile. Era piccola quando abbandonò la sua terra d’origine per trasferirsi in Lorena dove conobbe Luigi Bresciani, che era reduce della seconda guerra mondiale e che era emigrato oltralpe da Spirano. Bresciani lavorava in fonderia con Lucia. I due si sposarono. Nel 1950, subito dopo la nascita della piccola Denise, la loro primogenita, Lucia e Luigi si trasferirono in Italia. Una volta che furono arrivati, Gianni acquisì le capacità necessarie per diventare tecnico per la produzione di calze e nel 1954 avviò un’attività autonoma a Pognano. Proprio allora, nacque il secondogenito della coppia, divenuto poi un importante manager di musica folk in Italia. Lucia lavorò sempre al fianco di suo marito, mostrando, proprio come lui, grande competenza e precisione. I due nel 1961 si trasferirono in Val Gandino, perché il cavalier Pietro Radici li aveva invitati ad avviare un calzificio di nuova concezione lì. A Leffe, aprirono un negozio al dettaglio. Lucia si dedicava non solo al lavoro, ma anche ad aiutare il prossimo, facendo quello che poteva con gli strumenti che aveva a disposizione. Utilizzava infatti le sue abilità nel parlare l’inglese e il francese per tradurre lettere e documenti agli emigranti che presentavano istanze di pensione all’estero. Andava anche spesso a trovare gli anziani della Casa Serena di Leffe, che era vicina al loro negozio. Un anno prima della morte di Lucia, avvenuta il 1 agosto 2013, la coppia aveva festeggiato i 65 anni insieme.
Archivio de L’Eco di Bergamo